In questo articolo tratteremo la pratica per eccellenza più dannosa nei confronti degli alberi: la capitozzatura. Tale pratica è purtroppo ancora molto diffusa nelle nostre città ed è una delle cause maggiori dei difetti più importanti che possiamo trovare sugli alberi ornamentali. In alcuni casi è possibile restaurare la chioma di un albero capitozzato attraverso una potatura corretta. In altri casi, dove la stabilità dell’albero è stata compromessa irreparabilmente, non vi è questa possibilità. In questi ultimi casi l’unica soluzione è l’abbattimento o la gestione dell’albero in forma obbligata.
Definizione di capitozzatura
Il termine italiano capitozzatura nel linguaggio dell’arboricoltore corrisponde al termine inglese topping. In arboricoltura moderna questa locuzione ha sempre avuto una connotazione negativa in quanto pratica dannosa per la stabilità dell’albero. Inizialmente, per capitozzatura si intendeva la pratica della rimozione di tutta la chioma dell’albero. Il termine si è pian piano esteso ad indicare il taglio indiscriminato di branche, rami e/o fusti in cui si lasciano dei monconi o rami laterali troppo piccoli per assumere il ruolo di leader.
In altre parole, la capitozzatura può essere definita un’alterazione dell’equilibrio ormonale dell’albero causata per lo più dalla perdita di gemme apicali (importanti nel controllo della forma di accrescimento dell’albero) o di apici radicali. Questo genera nell’albero capitozzato delle modifiche più o meno permanenti nella sua architettura e morfologia. La capitozzatura non ha a che fare con la quantità dell’asportazione di rami o branche, ma con la qualità della stessa. In generale si parla di capitozzatura quando la potatura di un albero non rispetta la fisiologia e la forma dello stesso modificandola in modo più o meno permanente.
La capitozzatura in agricoltura
In Italia si fa spesso confusione tra il termine capitozzatura (tree topping) e la tecnica di potatura in forma obbligata detta a testa di salice (pollarding). Per quanto riguarda la capitozzatura, in passato, veniva usata in campagna per stimolare specie diverse di alberi a produrre materiali da utilizzare nelle modalità più disparate. Il salice, per esempio, capitozzandolo ne si stimolava l’emissione di folti e lunghi ricacci (rami lunghi e sottili) utilizzati per intrecciare cesti o per legare la vite. Il gelso lo si stimolava a produrre tantissimi ricacci pieni di foglie che venivano poi usate come foraggio per i bachi da seta, il cui allevamento per centinaia di anni fu una delle più importanti e rinomate attività bolognesi. Nei pascoli il castagno veniva capitozzato a un paio di metri d’altezza per stimolarlo a produrre lunghi pali dritti poi utilizzati per le recinzioni, essendo il legno di castagno un legno molto resistente alle intemperie che può durare decine di anni senza marcire. Tali capitozzature erano finalizzate alla produzione, non era dunque importante la stabilità dell’albero ma il prodotto che da esso se ne ricavava. Col tempo il contadino si è accorto che la potatura a testa di salice era molto più conveniente su alcune specie di alberi, perché, pur rovinando l’architettura, ne rispettava meglio la fisiologia.
Perché le capitozzature in città?
Nelle città sembra che tali pratiche siano applicate in modo meccanico anche agli alberi ornamentali. Le conseguenze sono dei gravi danni che si accumulano negli anni, potatura dopo potatura, su alberi di grandi dimensioni. Tali danni ne minano la stabilità e ne rendono vane le funzioni ornamentali ed ecologiche. E’ difficile comprendere, se vi sono, le ragioni che portano ancora oggi a capitozzare degli alberi in un contesto urbano. Spesso le ragioni vanno cercate in paure infondate come la grandezza dell’albero e dunque della sua presunta pericolosità, oppure nell’idea che gli alberi, con le loro foglie, sporcano. Il problema è proprio che queste ragioni non tengono conto della natura dell’albero e delle sue reazioni nel futuro.
Sta all’arboricoltore professionista spiegare quale tipo di intervento va effettuato su un albero ornamentale e quali conseguenze può avere un intervento scorretto.
Rimandiamo al prossimo articolo la descrizione dettagliata dei danni che provoca la pratica della capitozzatura su di un albero.