La capitozzatura – Conseguenze della capitozzatura

Conseguenze fisiologiche

Gli alberi tendono a svilupparsi secondo un modello che varia da specie a specie ma che è sempre funzionale al mantenimento di una struttura il più perfetta possibile che garantisca la maggior durata nel tempo. Radici, fusto e chioma sono direttamente correlati, comunicanti e proporzionati tra di loro. La loro forma e le loro funzioni sono regolate e determinate da ormoni, presenti soprattutto nelle gemme apicali.Quando tali ormoni vengono asportati si altera in modo più o meno permanente l’equilibrio tra i vari organi della pianta. Quando si praticano tagli scorretti, come la capitozzatura, si altera radicalmente tale equilibrio. Nei punti dei tagli si sviluppano agenti patogeni responsabili di marcescenze che possono penetrare in profondità nel legno e isolare parti della pianta prima comunicanti. L’albero reagisce con le risorse che ha a disposizione utilizzando tutte le energie per chiudere al meglio i tagli e per produrre ricacci o rami epicormici che si sviluppano in strutture disordinate, lunghe e fragili che portano spesso foglie molto grandi che servono a recuperare l’energia che gli è stata tolta attraverso la capitozzatura. Tali processi avvengono quando l’albero è vigoroso e appartenente a specie in grado di reagire ad una capitozzatura. In altri casi l’albero può morire, a volte anche dopo tanto tempo dall’intervento: per questo motivo spesso, agli occhi di un inesperto, può risultare difficile correlare causa ed effetto.

La statica e la sicurezza per i fruitori

Spesso viene richiesta la capitozzatura di un albero perché si crede che la sua dimensione possa essere fonte di pericolo. Contrariamente a ciò che si pensa, come si è già detto, è la capitozzatura stessa che mina la stabilità dell’albero. Oltre al fatto che l’albero ritorna nel giro di pochi anni alla grandezza precedente all’intervento drastico. Inoltre, i ricacci che si generano nei punti dei tagli di capitozzatura sono spesso male inseriti all’interno della struttura e con il passare degli anni diventano sempre più pesanti e a rischio di rottura. Ancora di più questo succede quando nei vecchi tagli di capitozzatura troviamo i nuovi rami invasi da agenti patogeni che determinano marcescenze e cavità. Tagli drastici sulla chioma hanno conseguenze poi anche sull’apparato radicale: vengono interrotti gli scambi di nutrimento tra l’una e l’altro, parti di radici possono morire o essere attaccate da agenti patogeni che causano marcescenze e di conseguenza minano la stabilità dell’albero intero. Nello stesso modo lavori di scavo che ledono le radici hanno spesso ricadute negative su parti della chioma. 

Altre conseguenze

Alcune specie più delicate dopo una capitozzatura possono mostrare delle scottature sui tessuti improvvisamente esposti ai raggi solari che portano poi alla morte di parte della chioma o della pianta intera. Un albero capitozzato perde la forma tipica della specie, assume una forma disordinata e malsana: è sgradevole anche da un punto di vista estetico. Un albero capitozzato è meno in grado di svolgere le funzioni per cui viene messo a dimora: rinfrescare l’ambiente nelle calde giornate estive, sottrarre CO2 e polveri sottili dall’aria pesante delle città in cui viviamo ecc.

Conclusioni

In conclusione non ci stancheremo mai di ripetere che molto spesso il problema degli alberi nelle città sono gli esseri umani che attraverso potature scriteriate rendono gli alberi pericolosi. A dispetto di quanto possano criticare i comitati di cittadini spesso organizzati da non professionisti, molto spesso è più grave potare un albero piuttosto che abbatterlo quando non ci sono più le condizioni per tenerlo in vita.