Tecnica e Metodo: Abbattimento controllato alberi ad alto fusto

Quando le condizioni di una pianta non ne permettono più la permanenza e viene dunque disposta la sua rimozione, ci sono vari modi per intervenire in base alla sua ubicazione. L’abbattimento controllato con funi o con autogrù, permette lo smontaggio e l’atterraggio in sicurezza di tutte le parti della pianta in successione evitando il danneggiamento di edifici o altri bersagli sensibili nelle vicinanze. In questo articolo si illustreranno alcune tecniche e attrezzature relative all’abbattimento controllato con funi (o “corde di ritenzione”).

Cos’è e quando viene utilizzato

Per “abbattimento controllato” si intende un insieme di tecniche che permettono, con l’ausilio di attrezzature professionali specifiche, lo smontaggio dell’albero calandone o  “frizionandone” le parti in modo sicuro. A tali tecniche si ricorre quando, nel momento del sopralluogo, si sia valutato che non è possibile tagliare l’albero alla base per intero (per mancanza di spazio) e che altri metodi siano meno idonei e sicuri. Per ritenzione (in inglese tree rigging) si intende l’atto di trattenere il materiale tagliato. Un “sistema di ritenzione” per l’abbattimento in controllo è generalmente costituito da almeno tre elementi: una corda di ritenzione (“corda da calo” in gergo), un freno o frizione e un dispositivo per rinviare la fune (carrucola o anello).

Attrezzature più comuni

Corde di ritenzione (o “da calo”): la corda di ritenzione è il collegamento tra il pezzo da calare o frizionare e il freno (o frizione) ed è rinviata in un dispositivo che permette il direzionamento della porzione di pianta tagliata nel punto predisposto a terra. In commercio ne esistono di vario tipo e di differenti materiali, sta al professionista la scelta della fune più idonea al lavoro che deve svolgere. 

Frizioni: Le frizioni da abbattimento (lowering device in inglese) fungono da freni e dissipatori di energia. Sono in genere costituite da un tubo in metallo basculante o attaccato ad una piastra e vengono fissate alla base di un albero con spezzoni di fune o fasce con cricchetto. La fune, legata al pezzo da tagliare e rinviata in una carrucola o anello, viene avvolta intorno al tubo con un numero di spire proporzionato al carico da frenare. Lo sfregamento della corda sul tubo rallenta il pezzo nella caduta e l’energia (calore) prodotta dallo sfregamento si dissipa grazie alla forma e al materiale di cui è fatto il tubo della frizione.

Dispositivi per rinviare la corda: Possono essere carrucole di varie forme e materiali (che creano un attrito minimo nel punto di sfregamento della corda) oppure anelli (ring) che aumentano la frizione nel punto di rinvio della corda riducendo di conseguenza la sollecitazione sul tubo della frizione.

Altri dispositivi: nel sistema di ritenzione possono essere aggiunti dei dispositivi di sollevamento detti paranchi o verricelli (questi ultimi spesso chiamati con il nome inglese “winch”). Questi servono, in situazioni particolari, a sollevare i pezzi prima di calarli.

Operazioni

Con un sistema di ritenzione si possono svolgere tre tipi di operazioni: sollevare, calare o frizionare porzioni di pianta. Sollevare un ramo o parti della chioma può rendersi utile nel caso in cui obiettivi sensibili siano nelle immediate vicinanze e non siano evitabili con una semplice calata. Successivamente al sollevamento il carico viene calato. Calare significa far scendere lentamente un carico già sospeso alla corda di ritenzione. Frizionare significa rallentare la caduta di un pezzo, sfruttando l’attrito che si genera dallo scorrimento della corda di ritenzione sul dispositivo frenante. Va da sé che le prime due operazioni sono possibili solo quando si ha a disposizione un punto per il rinvio della corda che sia più alto del carico da sollevare o calare. La terza operazione è invece obbligata nel momento in cui questa condizione sia assente, per esempio nelle operazioni di smontaggio dei “toppi” (i pezzi del fusto) quando tutta la chioma è stata rimossa e rimane solo il tronco.

Durante un abbattimento controllato le situazioni possono essere svariate e molto diverse tra loro in base alle manovre e/o i carichi da gestire di volta in volta. Può capitare di sollevare e calare piccoli rami oppure dover frizionare toppi di diversi quintali posti al di sopra della carrucola di rinvio (e che producono quindi più sollecitazione di tutto il sistema anche per l’accelerazione a cui vanno incontro prima che l’azione frenante della frizione entri in funzione).

Da chi deve essere svolto

Essendo l’abbattimento controllato l’attività più impegnativa del treeclimber, per l’elevato rischio di danni importanti a cose o persone (oltre alla maggior fatica fisica e mentale dell’operatore nelle manovre di smontaggio), è importante che sia eseguita da personale ben formato e competente. Le operazioni di questo tipo mettono in gioco elevate forze che vanno ben valutate, calcolate e controllate. Se paragonassimo il sistema di ritenzione ad una catena i cui anelli sono costituiti dai vari dispositivi di tale sistema, è importante che l’operatore abbia la competenza di valutare le sollecitazioni che determinati carichi possono produrre, e di conseguenza proporzionare ad esse la tenuta di ogni singolo anello. Inoltre è molto importante la valutazione fatta dall’operatore sullo stato di salute della pianta in tutte le sue parti; questo per evitare cedimenti imprevisti durante le operazioni di smontaggio. 

In Italia ci sono vari enti formatori che propongono corsi di formazione di alto livello specifici proprio per l’abbattimento controllato in treeclimbing.

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