Perché lavoriamo all’estero?
Noi di Selva lavoriamo buona parte dell’anno a Bologna, dove tutti quanti viviamo. Il periodo di attività più intenso, dettato soprattutto dalle norme del regolamento del verde della nostra città, va da novembre a marzo: periodo nel quale si attuano la maggior parte delle potature di alberi d’alto fusto. Pertanto, all’interno del territorio italiano, l’arco di tempo più intenso di lavoro copre circa la metà dell’anno. Per questo motivo, fin dai tempi in cui eravamo inquadrati come lavoratori autonomi, abbiamo sempre cercato ditte estere specializzate con le quali collaborare. Questa abitudine non l’abbiamo persa nemmeno quando abbiamo deciso di passare dal lavoro autonomo alla creazione della ditta specializzata in arboricoltura. Lavorare, affezionarci ai posti e alle persone che continuamente incontriamo in questi viaggi è, per Selva, un unico processo. I luoghi in cui abbiamo lasciato una parte del nostro cuore sono senza dubbio quelli nei quali ritorniamo più che volentieri. Il più importante di questi è Amburgo!
Amburgo è Arbor Artist
Nel nostro settore, quando si parla di Amburgo, si sta parlando sicuramente di Arbor Artist: una ditta specializzata in arboricoltura che opera soprattutto sui bellissimi alberi pubblici della città. Amburgo è una città estremamente atipica per quanto riguarda la gestione del verde: le rigide leggi sulla salvaguardia del verde pubblico e privato sono molto dettagliate e vengono fatte rispettare in modo integerrimo. La tutela degli alberi, della fauna selvatica e della biodiversità ad essi connessa è una delle priorità dell’amministrazione pubblica della città. Arbor Artist si inserisce perfettamente in questa cornice. La ditta è stata fondata da Niels e Lena più di vent’anni fa: due amici accomunati dalla passione per gli alberi, per l’anticapitalismo e per il movimento No global. Come dichiarano nel sito internet l’obiettivo del loro lavoro è tenere “conto della bellezza, del sistema di difesa e della dignità dell’albero” perché gli alberi hanno priorità assoluta dal momento che “hanno un alto valore ecologico, sono habitat per molte specie animali, producono un microclima gradevole, cioè filtrano ad es. le polveri sottili dall’aria e producono ossigeno”. Negli anni Arbor Artist ha attirato persone da tutte le parti del mondo, accomunate dalla passione per gli alberi unita a quella per il treeclimbing. In questo ambiente molte persone hanno trovato un luogo ideale dove rifugiarsi per periodi più o meno lunghi della loro vita con la certezza di poter lavorare sugli alberi – di una bellezza straordinaria – con le tecniche e le teorie più all’avanguardia dell’arboricoltura moderna.
Una giornata tipica di lavoro
Quando andiamo ad Amburgo veniamo ospitati in uno dei “vagoni-casa” del Wagenplatz dove vivono alcune persone di Arbor Artist insieme ad una piccola comunità autogestita che si è insediata in un pezzetto di terreno pubblico e vive in case su ruote per lo più autocostruite; oppure pernottiamo in dei piccoli appartamenti costruiti nella sede di Arbor Artist. La mattina ci ritroviamo in capannone dove carichiamo i camion con l’attrezzatura e ci organizziamo con la nostra squadra che ogni giorno cambia. L’organizzazione dei lavoratori è gestita attraverso un’applicazione dedicata dalla quale tutti i membri-lavoratori possono accedere alle informazioni del “cantiere” che gli è stato assegnato per quella giornata e ai contatti dei propri colleghi. Dal capannone si passa poi all’area di lavoro che ci è stata assegnata, si individuano gli alberi su cui operare e si comincia il lavoro vero e proprio. Ciascun gruppo di lavoro ha un referente ed è tendenzialmente una persona che parla fluentemente tedesco e comunica con il cliente (nel caso del privato) o con i “Baumkontrolle” (esterni alla ditta) che si occupano dell’analisi precedente degli alberi e che definiscono il tipo di intervento che va effettuato. Ogni squadra è poi tendenzialmente composta da uno o più Baumkletter (Treeclimber) e uno o più Boden (persona che si occupa del lavoro a terra, cioè gestione del traffico pedonale e veicolare, cippatura del materiale di risulta, pulizia ecc.). Il referente della squadra può appartenere a una di queste due categorie e aiuta ad organizzare al meglio la giornata in cantiere. I vari team rientrano a fine lavoro nella sede aziendale dove si scarica il camion dall’attrezzatura e dal cippato, si puliscono e si affilano le motoseghe, si controlla e mette in ordine il materiale utilizzato. Infine, ci si ferma molto spesso a bere delle birre o una fritzcola (tipica bevanda frizzante analcolica prodotta nel nord della Germania) e a chiacchierare confrontandosi con amici e colleghi.
Cosa c’è ad Amburgo che non c’è a Bologna?
Ciò che ci ha fatto appassionare all’ambiente che abbiamo trovato ad Amburgo, oltre che alla bellezza e alle modalità con cui la città si prende cura degli alberi, è il clima che si respira all’interno di Arbor Artist: un clima in cui ci si sente a casa, in famiglia. Nonostante e soprattutto grazie all’eterogeneità della “comunità-famiglia” che si crea non ci si accorge nemmeno che si è lì per lavorare: tutti i giorni si imparano e si insegnano cose nuove; perché le esperienze di ogni persona che attraversa questo luogo di lavoro è estremamente varia così come lo è la provenienza di ognuno. La fama che si è fatta Arbor Artist nel tempo ha fatto sì che diventasse un punto di riferimento a livello internazionale. Andare a lavorare da Arbor Artist significa anche confrontarsi con tecniche e esperienze di persone che provengono da ambienti variegati e geograficamente anche molto lontani. Qui si possono trovare persone provenienti dalla Nuova Zelanda, dall’Australia, dagli Stati Uniti oltre che da svariati Paesi d’Europa. Tutto questo rende estremamente stimolante ed interessante il confronto continuo con persone provenienti da realtà così diverse. L’attenzione che ha l’amministrazione pubblica nei confronti della tutela degli alberi è poi un’altra cosa che ci spinge ad andare a lavorare ad Amburgo: solo lì si possono trovare così tante farnie gigantesche, enormi faggi, platani imponenti e mille altre specie di alberi-monumentali di cui si può ammirare un’architettura della chioma spesso quasi intonsa. Questi aspetti sono purtroppo ancora molto lontani dall’esistere nella nostra Bologna, dove ci tocca spesso lottare contro una cultura quasi di odio e paura nei confronti degli alberi che si materializza nei mille obbrobri che siamo costretti a vedere nei confronti degli alberi della nostra città.