Sabato, 6 febbraio 2021, Selva e Franco Pecchioli, hanno eseguito la potatura in treeclimbing del Platano monumentale di piazza Malpighi a Bologna. Il lavoro, progettato e gestito magnificamente dalla Cooperativa Sociale Agriverde, è stato diretto dal Dott. forestale Enzo Blotta.
Cos’è un albero monumentale
La legislazione italiana riguardante gli alberi monumentali è definita dalle leggi regionale (2/77) e nazionale (10/2013 in cui si fa obbligo di censimento degli alberi monumentali da parte). Nel 2018 è stato approvato l’elenco degli Alberi Monumentali d’Italia (AMI) in cui sono presenti tutti gli alberi o insiemi omogenei di alberi per i quali è stato formalizzato il riconoscimento della monumentalità. Infatti, i criteri di monumentalità non vengono attribuiti solo ad un albero singolo ma pure ad una formazione boschiva o gruppo di alberi che ha particolare pregio per le sue caratteristiche.
Tra le caratteristiche fondamentali che definiscono un albero monumentale vi sono la circonferenza del tronco, l’altezza, lo sviluppo dei rami e della chioma; ma anche l’età, la rarità botanica, la posizione dominante nel paesaggio e qualche volta il legame con gli avvenimenti storici e culturali. L’albero o l’insieme di alberi possono trovarsi in un centro urbano, in una proprietà pubblica o privata. Spesso gli alberi monumentali possono essere ubicati in strutture di particolare pregio storico e culturale come ville, monasteri, chiese o residenze storiche.
A Bologna ci sono otto alberi monumentali iscritti all’elenco AMI – alberi monumentali d’Italia. Tra questi il platano di piazza Malpighi.
Cenni storici e caratteristiche del platano
Secondo le versioni più diffuse fu probabilmente piantato intorno al 1825, quando i Rusconi, storica famiglia bolognese, sistemarono a giardino la zona del maneggio a fianco al loro palazzo Dondini Rusconi. Per tale motivo l’albero era noto anche come platano della Cavallerizza. In una vecchia fotografia i cui soggetti principali sono palazzo Ghisilieri e l’Hotel Brun di Via Ugo Bassi, inaugurato nel 1911 e distrutto dai bombardamenti nel 1944, si può notare uno scorcio di Piazza Malpighi e sullo sfondo (in basso a destra) il giardino sopraelevato in cui compare un platano già di discrete dimensioni.
Il Platano (Platanus orientalis L.) misura 520 cm di circonferenza e si slancia verso il cielo per 36 metri. Il platano radica in una sorta di terrapieno rialzato di qualche metro rispetto al livello della piazza e delimitato da un muro di contenimento. Il giardino in cui si trova oggi è di proprietà di un ristorante che accoglie sotto la sua vasta chioma i tavolini all’aperto nei mesi più miti dell’anno.
L’intervento di febbraio 2021
L’intervento di potatura è stato mirato al diradamento dei ricacci, scaturiti in seguito all’ultimo intervento, effettuato il 26 febbraio 2012, durante il quale l’albero era stato capitozzato con tagli effettuati senza lasciare rami di ritorno. I tagli effettuati durante l’intervento precedente, fatti appunto senza rispettare la fisiologia dell’albero, erano stati attuati principalmente sulla parte distale delle branche primarie. Tale intervento ha avuto l’effetto di stimolare l’albero a dei “ricacci” ovvero: dei rami subcorticali sviluppati da gemme dormienti attivate solo in situazioni di stress, disordinati e mal inseriti nella struttura della chioma.
Il nostro compito di operatori treeclimber, a nove anni di distanza dall’intervento che ne ha alterato negativamente la crescita, è stato dunque di diradare dall’interno della chioma i ricacci mal inseriti e selezionare quelli più adatti a ricostruire la chioma in modo più stabile. Invece, gli operatori sulle due piattaforme hanno fatto un lavoro sulla parte più esterna della chioma accorciando i rami meno stabili in un’ottica di una potatura di riduzione leggera. Dal lato della piazza hanno inoltre innalzato la chioma per allontanare i rami dai cavi del filobus e quindi evitare interferenze con l’infrastruttura dei trasporti pubblici. La potatura è stata realizzata nell’arco di una giornata con quattro operatori in fune e due piattaforme con altrettanti operatori.
Tutte le operazioni di potatura sono state effettuate sotto la supervisione del Dott. forestale Enzo Blotta che aveva provveduto precedentemente a svolgere approfondite analisi visive e strumentali sul grande platano.